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Il sogno

Mercoledi, 08 / 02 / 2023  


In quel mezzo secolo di vita il mio mondo onirico mi aveva concesso di essere tutto, ma stanotte la mia immaginazione deve aver “mangiato” pesante, ed allora, sogno di essere nuvola che impinguata di fervida fantasia si trasforma in una goccia d’acqua. Eccomi, inerme, in caduta libera sulla cima di una montagna gelida e innevata. Il ghiacchio mi consente di sdrucciolare e mentre lo faccio osservo dall’alto quel cielo plumbeo che mi ha partorito. In questo che sembra un valzer, sprazzi di ghiaccio lasciano intravedere qualche roccia nuda, queste affiorando si mostrano a me (minuscola goccia) come montagne che sgorgano da una madre pietra più grande. Una stella alpina mi segnala l’arrivo del mondo che ho sempre conosciuto, il ghiaccio nel frattempo sembra aprirsi a fiordi e scendendo diventa un ruscello che si fa largo in quel manto glaciale. Sono ancora lì, sempre più veloce e in balia di altre gocce che mi spingono in quel moto irrefrenabile. Adesso posso sentire perfino il nostro gorgoglio, quel fruscio di “noi” acqua, ed il profumo dell’erba fresca, il muschio sopra le rocce come velluto è un paramento che arreda le pietre e le rende più tenere. A tratti la terra ci fa danzare in piccoli vortici colorati, un turbine che saltuariamente mi sporca, e dal quale tuttavia riesco sempre ad uscire depurato, lindo, pulito. Mi sveglio, dico a me stesso che forse quello dev’essere morire e poi rinascere. Siamo gocce di vita che, scendendo a valle, si credono il mare.

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