Antonello Messina Books

Per questo, può accadere che il racconto aspiri
alla dimensione del mito e che ogni suo sussulto
chiami alla commozione... (Marina Dellonte)

Storie di indecente bellezza

In uno stile dotato di una particolare limpidezza, puro nel suo svolgersi i due autori propongono tuttavia mondi diversi, fedeli alla diversa esperienza di vita e ai bisogni interiori che li chiamano alla scrittura. E tuttavia il loro gemellaggio vive tranquillamente l'incontro perché quel che li muove nasce da almeno due esigenze tra di loro comuni: l'una nativa, e propria di ogni scrittore, definibile semplicemente come un bisogno insopprimibile di raccontarsi; l'altra culturale, definita e sorretta dalla certezza che in ogni esperienza vissuta, in ogni luogo frequentato o attraversato anche per un solo momento, e in ogni incontro si cela il miracolo della conoscenza, il fascino di scoperte anche minime che rendono tuttavia la vita una avventura preziosa, quand'anche si trattasse di esperienze e scoperte dolorose. È per questo che Alessandro e Antonello trasfigurano la realtà stessa: ogni evenienza evocata, ogni persona incontrata, ogni giravolta del vivere reca con sé l'incanto del vivere, i molti movimenti del sentimento e delle emozioni, nei quali realizziamo la nostra stessa umanità. Per questo, può accadere che il racconto aspiri alla dimensione del mito e che ogni suo sussulto chiami alla commozione.
Marina Dellonte

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Alessandro Casalini è nato a Basilea (Svizzera) nel 1966. Svolge la libera professione di architetto nella propria città d'adozione che, come tutti i suoi cittadini, ama. Ha dedicato molti anni della propria attività lavorativa alla pubblicazione di manuali tecnici per le costruzioni, di articoli per riviste del settore e allo sviluppo di contenuti editoriali elettronici, curandone in particolare i testi e la grafica. È appassionato di storia e di mare. Con il Ponte Vecchio ha pubblicato La terra oltre il ponte (2024).

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Antonello Messina è musicista e pittore. Nato a Palermo nel 1969, da anni vive a Friburgo, in Svizzera. La sua attività di compositore, pianista e fisarmonicista jazz lo ha portato a percorrere le strade di tutto il mondo. Ha al suo attivo tre album e numerosissime collaborazioni. Parallelamente, si dedica alle arti figurative nel suo atelier friburghese, coinvolgendo nei suoi progetti la comunità e gli abitanti della città. Proprio come lui, le sue opere hanno viaggiato ad ogni latitudine, da Tokyo a New York. Da oltre dieci anni, Antonello è anche ballerino e maestro di tango argentino.

Società editrice - Il Ponte Vecchio

Per la ricchezza del nostro catalogo, per il centinaio di libri prodotti ogni anno, per la fitta rete della nostra distribuzione, «Il Ponte Vecchio» è oggi il primo editore della Romagna, con una progettazione continuamente in movimento lungo tutto l’orizzonte delle 24 collane in cui si articola la nostra attività. Per le dimensioni raggiunte, «Il Ponte Vecchio» è una presenza importante nel quadro della cultura romagnola, al centro di una fitta rete di rapporti e di progetti con circoli, associazioni culturali, istituzioni, università… Abbiamo scovato, sollecitato e talora costruito autori, promosso ricerche, destato progettualità nuove; abbiamo documentato una ricchezza culturale delle nostre città fin qui impensata; libro dopo libro abbiamo reso possibile il racconto della storia e dei costumi, dei sogni e delle speranze degli uomini e delle donne che condividono la terra della nostra vita.

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Presentazione ufficiale del libro
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Sabato 22 novembre presso l'aula magna della Bibblioteca Malatestiana di Cesena. Dialogo con gli autori con Beatrice Valeriani. Letture di Giorgia Ricci.

Presso la Feltrinelli
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Incipit di Antonello Messina

Certe giornate cominciano come cartoline inviate da un mittente sconosciuto. Stavo facendo il solito tragitto quando sentii di avere affondato il piede dentro una viscida e umida pozzanghera di fango. Il primo istinto innato è di tirare immediatamente su il pantalone per poi ripulirsi la scarpa. Cercare un giornale abbandonato sul marciapiede o un albero che, nonostante tutto quel brutalismo suburbano, tutto quel male intorno, abbia ancora un briciolo di empatia, mista a qualche mucchio di erba. C’erano entrambi: una pagina dello sport con in primo piano il faccione compiaciuto di un calciatore del Milan, e c’era anche l’albero con un po’ di alopecia tutt’intorno. Ma quel giorno no. Quella mattina qualcosa dal profondo dell’anima si stiracchiò attraverso la mia volontà fino al piede e, lì, mi parve di sentire distintamente una voce tuonare: “Lascia il fango dov’è, e continua il tuo cammino”. Buona lettura a voi.

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